mercoledì 5 giugno 2013

cadere e poi riprendere quota

Dax non faceva altro che cadere e sbagliare. Camminava e le strade erano la sua terra e il suo cielo.  Aveva dimenticato tutte le regole e non gli importava più, ormai. Rubava, si vendeva e masticava pastiglie di silenzi eccessivi.
Gli oggetti lo guardavano, maligni. I lampioni avevano occhi crudeli, indagatori. Le finestre perdevano liquido nero.
Dax  era stanco di perdere.
Una mattina il sole gli accarezzò la faccia, l’aria era pulita. Dax si mise a correre, attraversò la città piangendo e sussurrando qualcosa che lo riportava indietro, in un passato indefinito.
Davanti al fiume il ragazzo guardò i gabbiani volare, cadere e poi riprendere quota all’improvviso. Allargò le braccia.
Si accorse che voleva vivere.




foto di Anita Libera Corsi 

 

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