venerdì 27 settembre 2013

il pifferaio

C'era una volta un paese strano, ricco di frutti, baciato dal sole, amato dal vento. Era il paese Senza Nome, aveva infatti dimenticato ogni cosa del suo passato. Nel paese Senza Nome gli uomini pensavano di non poter cambiare le cose, osservavano distrattamente gli schermi dei loro pc o del televisore, vedevano i loro re sprofondare negli errori, ma credevano che non ci fosse nulla per evitare quel declino. Il paese Senza Nome fu invaso dalla nebbia, tutti rimasero chiusi in casa, sospettosi. La nebbia era dentro di loro, ma loro non lo sapevano. Rimasero prigionieri di loro stessi, inconsapevoli e stanchi. Attendevano il pifferaio magico, lui avrebbe portato via tutto quel bianco e li avrebbe liberati per sempre.
Ma il pifferaio era solo un vecchio venditore di pentole, erano loro che dovevano uscire, affrontare l'incerto, riprendersi le città abbagliate dal nulla.



martedì 24 settembre 2013

"La memoria degli alberi" su Nuovo Progetto

 
E' uscita una piccola recensione del mio libro su NP, Nuovo Progetto, il mensile del Sermig.
La curatrice della rubrica BOOKS mi ha dato 4 stellette! Peter Orner con Un solo tipo di vento, casa editrice Minimum Fax ne ha solo 3 e anche David Whitehouse con Buon compleanno Malcom...
Fatemi un po' gongolare, dai :)
 

NP, agosto-settembre 2013

http://giovanipace.sermig.org/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=1027&lang=it

giovedì 19 settembre 2013

canzone per il ritorno

Ho corso per giorni,
attraversato deserti e scavalcato pozzanghere di sangue,
ho scalato ghiacciai senza alcuna speranza di rivederti,
eppure tu c'eri,
eri nei miei occhi asciutti,
eri nelle pietre lisce,
eri nelle cascate
limpide all'orizzonte.

Che cosa vuoi sapere di me,
sono uno stanco condottiero
che ha perso tutte le battaglie.
Ascoltami ti prego,
ho solo da imparare da tutto questo,
insegnami,
prendi le miei mani e riplasmami,
rinascerò con te,
e non piangerò,
non piangerò più.





domenica 15 settembre 2013

Non c'è più tempo

Non c'è più tempo per respirare
ora mi accorgo che fa male.
Le statue non possono raccontare
le storie di chi se ne è andato.
Eppure vorrebbero. Gli occhi ciechi, il desiderio bloccato per sempre.
Il cielo è una terra deserta, ghiacciata, sterminata.
Anche camminare non basta.
Presto pioverà.

 
 
 
 

lunedì 9 settembre 2013

presentazione alla Feltrinelli di Torino


Martedì 17 settembre ore 18,30

Presentazione del libro La memoria degli alberi

di Alice Corsi



Libreria Feltrinelli, Stazione di Porta Nuova, Torino.

Insieme all'autrice interverrà Mario Capello, docente ed editor della Scuola Holden.




Mario Capello ha saputo individuare elementi fondamentali di questo libro, elementi che, ora, sono chiari anche a me. La natura e l'infanzia, fuse in uno spazio mitico, la frattura di questo connubio, la riscoperta lenta del prodigio della vita. E poi la dimensione della fiaba, presente nel romanzo, e tutte le microstorie che ruotano attorno alla vicenda principale. Mario ha sottolineato infatti, l'importanza dei personaggi minori, personaggi che non sono soltanto macchiette, ma che, in pochi tratti, si rivelano al lettore e lasciano intuire altre storie, altri universi in cui loro sono i protagonisti. 
Ringrazio Mario perché ha accettato di presentare il mio libro e perché è riuscito a rendere più chiaro e luminoso il mio percorso narrativo.



 Foto di Federica Gaydou


mercoledì 4 settembre 2013

il paese dei perdenti



Il paese dei perdenti è una terra amena, ricca di cultura e tradizione. In quel paese però si è persa la dignità dei padri, si insegue il mito del denaro, dimenticando tutte le epiche battaglie per la verità.
E' un paese potente, ma minato dalla corruzione, che ha abbandonato persino l'idea di cambiare.

Lì governa un re che ha il potere delle televisioni, malgrado i suoi vizi e le sue continue menzogne il popolo lo ama, perdonandogli ogni eccesso.
Anche l'opposizione si è messa d'accordo con il re e tutto continua uguale da sempre, nei secoli dei secoli. E' uno strano paese il mio, una terra senza più favole ed eroi. E noi neanche ce ne accorgiamo più.