giovedì 15 maggio 2014

Parole e musica. San Salvario come Parigi

Sai che ti dico? Avevo così tanto sognato Parigi che quando l’ho vista sono rimasta delusa. Dov'erano gli artisti? Dove il fermento? Era bella certo, era bella come Firenze o Roma, ma non c’era quello che cercavo… Non era quello che avevo immaginato.

Torino. Mi avevano detto che era come Alessandria, solo più in grande. Piazza San Carlo è come Piazza Garibaldi, cambiano solo le dimensioni. Eppure c’era qualcosa di diverso, c’era l’atmosfera che avevo cercato così tanto, era lì, a San Salvario, proprio davanti ai miei occhi.


Sabato 10 maggio ho letto alcuni brani de La memoria degli alberi alla Piadineria degli artisti, in Corso Marconi e la magia si è ricreata. Il suono della fisarmonica e della ghironda erano l’accompagnamento perfetto per le mie parole, perfetto perché non lo avrei mai sospettato. Perfetto perché inconsueto. E mi hanno riportato indietro per un istante, ai miraggi di allora.

Forse ognuno di noi, un giorno trova la sua Parigi, la sua patria, la sua casa.


 


 Ringrazio il musicista Alessandro Zolt e Raffaella della Piadineria degli artisti.  E ringrazio San Salvario, perché è la mia piccola Parigi personale.



Foto Marzia Grossi





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