lunedì 11 agosto 2014

I ricordi perduti

La città si svuota, si riempiono le spiagge. La città ha corridoi infiniti, pieni di speranze e di voglie represse. I superstiti si aggirano assonnati, forse il sogno che stanno vivendo non gli piace. Vorrebbero svegliarsi e trovarsi diversi.

È un’estate fatta d’acqua. Temporali improvvisi sconvolgono il cielo; le nuvole sono le splendide, crudeli, protagoniste dell'orizzonte e dei nostri giorni.
Non fa che piovere. Le gocce sono i ricordi perduti. I ricordi di chi non c’è più. Scivolano via, sui vetri e sui nostri visi.

Cammino nel silenzio e con me ci siete anche voi, così tanto amati. Non si possono più sentire le vostre voci, ora adirate, ora sciocche, ora annoiate… Ma si sentono i vostri pensieri, liquidi, come fatti di nuvole. Mi mancate. Lo sapete. E l’estate è diventata una terra straniera, parla una lingua nuova, nemica, ostile. Voi sorridete, ma io non posso capirvi. Voi siete luce e tenebra, io sono povera carne.

Mi manca tutto di voi e a volte i vostri sussurri non bastano, ma non importa. Questa quiete finirà, la città tornerà ad agitarsi, il frastuono coprirà i vostri pensosi silenzi. Eppure non passerà questo desiderio, non passerà quest’ossessione. Dove se ne vanno tutte quelle immagini che erano dentro di voi? I volti delle persone amate, il mare, quella pedalata con Fabrizio, l’amico d'infanzia, quella volta in cui tu avevi pianto per lei e lei se ne era andata. Nell'aria danzano migliaia di frammenti di luce, pulviscolo, favole incomplete. Forse diventeranno così i nostri ricordi perduti.